La storia del cinema italiano iniziò pochi mesi dopo la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière, avvenuta a Parigi il 28 dicembre 1895: nell'ultimo dopoguerra la cinematografia italiana sarà una delle più influenti e premiate a livello mondiale.
Il cinema venne portato in Italia dagli operatori Lumière nel corso del 1896. A marzo il cinematografo arrivò a Roma e a Milano, ad aprile a Napoli, a giugno a Livorno, ad agosto a Bergamo, Ravenna e Bologna. A Pisa nel 1899 aprì il più antico cinema italiano tutt'ora in esercizio: il cinema Lumière[1].
Archivio del cinema italiano
I dati qui riportati fanno parte dall'Archivio del cinema italiano, costituito dall'ANICA con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento dello Spettacolo, e curato da Aldo Bernardini.
Si tratta dei dati essenziali (dal titolo originale, ai nomi delle imprese di produzione, ai dati del visto di censura, ai titoli e alle date delle prime uscite in Italia e nei mercati esteri) riguardanti, nella sezione dedicata al cinema muto, tutti i film a corto e a lungo metraggio (di qualsiasi genere) realizzati entro il 1914, e i lungometraggi prodotti dal 1915 al 1931 (con l'aggiunta di alcuni medio e cortometraggi particolarmente significativi); e nella sezione dedicata al cinema sonoro tutti i film a lungometraggio, a soggetto o documentari, prodotti e distribuiti dal 1930 al 1995.
Gli stessi dati sono stati pubblicati dall'ANICA, tra il 1991 e il 1995, in cinque volumi della collana "Filmografie".
La data di ogni film corrisponde a quella della sua prima uscita sul mercato (dal 1936/37 certificata dalla SIAE): nel caso di film presentati a festival o a speciali manifestazioni in data anteriore, l'anticipo dell'anno di edizione è segnato dal segno "°" posposto alla data di prima proiezione (ppp).
Normalmente il metraggio riportato per ogni film è quello indicato dal visto di censura e si riferisce all'edizione a 35 mm; nel caso di film invece usciti o approvati in censura solo in edizione ridotta (16 mm), il metraggio in metri è seguito dal segno "*".
Sono state da poco attivate alcune minime funzioni di ricerca:
a) in base al titolo originale: è possibile risalire al titolo originale sia digitando anche solo singole parole in esso contenute, o a partire dal titolo di singoli episodi (per i film suddivisi in episodi), o da titoli assunti nella distribuzione in Paesi esteri;
b) in base al regista del film, da ricercare indicando nell'ordine nome e cognome(nei dati sono specificati anche gli eventuali pseudonimi dallo stesso utilizzati);
c) in base al nome della impresa di produzione.
Il nostro è naturalmente un "work in progress", che viene continuamente aggiornato e corretto: i dati che dal 1998 sono qui a disposizione in rete sono aggiornati al 31 dicembre 2000.
Siamo fin d'ora grati a quanti vorranno segnalarci - con E-mail indirizzata all'Archivio del cinema italiano (anica@anica.it) o al curatore dell'Archivio, Aldo Bernardini (aurora@goldnet.it) - omissioni o errori, sempre possibili anche nei lavori più accurati.
Don Camillo e Peppone simboleggiano lo scontro tra due culture opposte che, proprio negli anni '50, si scontrarono accanitamente proponendo due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell'Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, dall'altra il rivoluzionario modello comunista, rappresentato dal sindaco Peppone. Ma il confronto politico, che nella vita reale fu aspro e si protrasse per decenni, nei romanzi di Guareschi diventa anche un modo per riflettere, in maniera bonaria, divertita e sarcastica, sui modelli antropologici dell'italiano medio. In fondo Don Camillo e Peppone sono due lati della medesima medaglia: due italiani dal cuore d'oro che dietro l'apparente ostilità non possono fare a meno l'uno dell'altro. Conterranei, si capiscono e si stimano: così, spesso divisi sulle faccende locali, si ritrovano poi uniti contro le avversità esterne. Rappresentano i due un modello ante litteram del compromesso storico.
Il ragionier Ugo Fantozzi è un personaggio letterario e cinematografico ideato ed interpretato da Paolo Villaggio. Le sue avventure sono narrate in una serie di racconti e film scritti ed interpretati (ma mai diretti sul grande schermo, salvo nel film Fantozzi contro tutti, 1980, in co-regia con Neri Parenti) dallo stesso Paolo Villaggio.